Uns amics italians han redactat aquest missatge de protesta per a les institucions italianes, a causa de la presència de tres vaixells de companyies italianes destinats a allotjar policies durant els pròxims dies. El govern italià pot ordenar la retirada dels vaixells si es produeixen fets greus, ja que no pot ser còmplice d'una repressió sense precedents.
Les adreces on s'ha d'enviar són aquestes: enganxar:
Primer ministre d’Itàlia: gentiloni@governo.it
Ministeri d’Assumptes Exteriors italià: ministero.affariesteri@cert.esteri.it
Ambaixador italià a Madrid: segreamb.ambmadrid@esteri.it
Consolat italià a Barcelona: barcellona.info@esteri.it
Cambra de comerç italiana: info@camaraitaliana.com
gentiloni@governo.it, ministero.affariesteri@cert.esteri.it, segreamb.ambmadrid@esteri.it, barcellona.info@esteri.it, info@camaraitaliana.com
Només cal que retalleu i enganxeu el text de sota i el signeu amb el vostre nom i cognoms.
Compartiu-ho amb tothom. Tinc experiència pròpia de què això es pot fer viral en qüestió d'hores:
È tornato Mussolini?
Egregi Signori,
Vi scriviamo per manifestare la nostra sentita e vibrante protesta per la presenza di tre navi da crociera italiane ancorate nei porti di Barcellona e di Tarragona, nella nostra Regione.
Vi chiederete perché, dal momento che non è affatto insolito che navi passeggeri italiane stazionino nei porti catalani. Purtroppo le navi in questione, appartenenti alle Compagnie Grandi Navi Veloci e Moby, stavolta non sono qui per fini turistici. Infatti sono state “prenotate” dal Governo centrale spagnolo per ospitare migliaia di agenti della Policía Nacional, dislocati qui allo scopo d’impedire il referendum di autodeterminazione della Catalogna, fissato il prossimo 1 d’ottobre.
Vorremmo che consideraste attentamente l’impatto traumatico che su molti Catalani ha causato la scoperta della provenienza italiana di queste navi. È ancora vivo in molti di noi il doloroso ricordo di quando l’Italia mussoliniana collaborò al colpo di stato del Generalísimo Franco, che ha represso nel sangue gli ideali di libertà della nostra Repubblica. Dall’1 aprile del 1939 al 20 novembre del 1975, data della sua morte, nessuna umiliazione è stata risparmiata alla Catalogna e alla sua gente, privata persino dell’uso in pubblico della propria lingua madre, una lingua che era da secoli ufficiale e vanta grandi tradizioni letterarie.
La Repubblica italiana, nata dalla lotta antifascista e da un referendum istituzionale, è anche uno degli stati fondatori dell’Unità Europea, grazie alla lungimiranza di uomini della levatura di De Gasperi e Spinelli, e non può volgere lo sguardo da un’altra parte, rimanendo indifferente alla violazione dei diritti civili che il Governo di Spagna sta operando prepotentemente oggi in Catalogna.
Tenendo in conto delle relazioni storiche, culturali ed economiche che l’Italia e la Catalogna hanno sempre mantenuto, chiediamo al Governo Italiano che intervenga, facendo quanto sia in suo potere per dissociarsi e sconsigliare alle Compagnie suddette l’uso delle proprie navi ai suddetti fini, affinché il nome dell’Italia non venga tristemente associato alla maggiore repressione che, in decenni, sta occorrendo in un paese dell’Europa democratica.
Cordialmente,
(Nom i cognoms)
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